E’ alta la tensione dopo i provvedimenti del questore per gli incidenti del derby: “Tutti assistono inermi, ma noi non cediamo alle rappresaglie”
TERAMO – I ‘Vecchi Diavoli’ saranno sempre “al fianco dei nostri fratelli e di chi ha ancora la forza e la dignità di esigere rispetto per questa città“, protestano contro le verità parziali raccontate sugli incidenti e sulla successiva ‘repressione’ da parte della Polizia, mentre i ragazzi dei ‘Sedici Gradoni’ ripiegano il loro striscione e non seguiranno più la squadra, promettendo però un arrivederci per “tornare a chiudere i conti“.
Il day after che segue i provvedimenti del questore che ha decimato la curva del calcio teramano, con i recentissimi 28 daspo, che allungano a 50 in un anno e mezzo i provvedimenti di allontanamento dagli stadi per la frangia ultrà, è ricco di commenti e di diversi stati d’animo. I ‘Vecchi Diavoli’ ad esempio schiumano rabbia per come è stata raccontata la verità sui fatti, per lo più “falsità montate ad arte per giustificare errori macroscopici e vergognose rappresaglie“. Ma ci tengono a precisare che “non siamo il cancro di questa città come ci ha definiti, con grande eleganza, il predecessore dell’attuale feudatario, ma solo teramani liberi d pensare, di agire, di non sottostare alle regole infami dettate dal padrone del castello“.
Per i ‘Vecchi Diavoli’ “in meno di due anni, contestualmente alla rivolta dell’intera città contro un soggetto indegno, casualmente si è assistito ad una violentissima repressione che ha praticamente decimato l’intera curva del Teramo! Ebbene, la stampa asservita palesemente al potere, il sindaco e tutti i fantocci politici hanno guardato inermi ad una azione di pulizia etnico sportiva, leggasi ultras, che non ha precedenti in italia!”
Promettono di non piegarsi, che loro saranno “sempre lì, su quei gradoni a cantare e tifare per il nostro diavolo, sempre più forti e contro ogni forma di limitazione della libertà, tanto i loschi figuri di passaggio spariranno presto“. Liberi da ogni diffida, minaccia, rappresaglia, dicono. Se dunque i ‘Vecchi Diavoli’ non si arrendono, i Sedici Gradoni accusano il colpo e vanno in pausa: “Abbiamo deciso di ripiegare il nostro striscione – scrivono – non dobbiamo spiegazioni a nessuno se non a noi stessi e al nostro modo di essere, ma attualmente non ci sono i presupposti per garantirne la presenza all’interno dei settori. E’ solo un arrivederci – assicurano -. Stiamo già contando i giorni. Torneremo a chiudere i conti“.